Quando si parla di dieta dimagrante o quando si sta cercando di restare in forma l’organizzazione dei pasti è tutto!
La creazione di un piano alimentare di successo deve avere una programmazione funzionale, quindi semplice e pratica, altrimenti non funzionerà.
Un perfetto piano alimentare è formato da diversi tasselli, utili per ovviare a tentazioni e possibili errori. Questi tasselli saranno:
diario alimentare (scritto prima e non dopo aver mangiato!)
lista della spesa
preparazione preventiva dei “pasti di emergenza”
evitare ciotole e pirofile a tavola (metti le porzioni sui piatti, sarà più facile non eccedere col cibo!)
Dopo aver imparato a fare tutto questo, sarai sulla buona strada per essere in grado di pianificare in anticipo i pasti per l’intera settimana, rendendo la preparazione dei piatti e la spesa molto meno impegnativi.
Iniziare una dieta è tutto sommato semplice, il problema è portarla a termine con successo. Il desiderio di raggiungere velocemente gli obiettivi prefissati, senza essersi costruiti prima una sana cultura alimentare, vanifica spesso gli sforzi di chi decide di perdere qualche chilo.
Dimagrire bene ed in salute non è semplice, soprattutto per quelle persone che da anni abbinano ad uno stile di vita sedentario o semisedentario un’alimentazione scorretta. Per tutti questi soggetti alle prese con diete dell’ultimo minuto, cremine ed integratori vari, le speranze di sconfiggere il grasso superfluo con la sola dieta alimentare sono estremamente basse. Tralasciando il ricorso alla chirurgia estetica l’unica soluzione efficace è quella di associare ad una alimentazione equilibrata un regolare programma di attività fisica.
Solo in questo modo sarà possibile accelerare il metabolismo corporeo trasformando l’organismo in una vera e propria macchina brucia grassi.
Vediamo ora qualche consiglio utile per rimettersi in forma:
calcola il tuo peso forma e le calorie necessarie per raggiungerlo
leggi con attenzione i nostri Consigli alimentari ed i “trucchi” per dare una marcia in più al tuo metabolismo
consulta i nostri esempi dietetici senza dimenticare che prima di iniziare una nuova dieta è buona regola consultare un medico, un dietista o un nutrizionista.
Se ti stai chiedendo quale sia lo sport migliore per dimagrire devi sapere che non esiste un’attività migliore delle altre, l’importante è muoversi.
E’ comunque importante che l’attività fisica sia regolare (ALMENO quaranta minuti al giorno per tre-quattro volte alla settimana). In questo modo aumenterà la densità del letto capillare, i mitocondri diveranno più efficaci ed i muscoli più voluminosi ed “affamati” di calorie.
Associando tutto ciò ad una dieta alimentare equilibrata come quelle proposte il risultato è garantito!
Alimentazione Equilibrata
Per alimentazione bilanciata o equilibrata si intende un modo di alimentarsi corretto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
L’alimentazione equilibrata ha la finalità di garantire un apporto adeguato di energia e di nutrienti, prevenendo sia carenze che eccessi nutrizionali (entrambi dannosi).
Importanza di una Dieta Varia
Per essere equilibrata l’alimentazione deve anche essere varia. In questo modo, infatti, è più probabile che vengano assunti nelle giuste quantità tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno. Inoltre, sono minimizzate le conseguenze negative derivanti dall’ingestione di sostanze potenzialmente nocive, che possono essere presenti sin dall’origine oppure formarsi in seguito ai processi di lavorazione, conservazione e cottura dell’alimento.
Vecchia Piramide degli Alimenti
All’inizio degli anni 90′ negli Stati Uniti è stata diffusa la cosiddetta piramide degli alimenti, con lo scopo di fornire una semplice guida nella scelta del cibo e delle giuste porzioni. I cibi presenti alla base del poligono erano quelli da consumare in maggiore quantità e, mano a mano che si saliva verso l’apice della piramide, occorreva diminuire l’apporto dei vari alimenti rappresentati in figura.
La piramide è stata realizzata per diffondere alla popolazione statunitense un messaggio breve ma incisivo: i grassi fanno male e i carboidrati complessi fanno bene. La trasmissione di un segnale di questo tipo era fondamentale per ridurre la presenza di grassi nell’alimentazione americana.
L’invito a ridurre l’apporto lipidico derivava dall’osservazione che nei Paesi occidentali il consumo abbondante di lipidi si accompagnava ad un’alta incidenza di malattie cardiovascolari.
Successivamente numerose evidenze scientifiche dimostrarono che questa correlazione è valida soltanto se si consuma un eccesso di grassi saturi. Al contrario, gli acidi grassi polinsaturi omega-3 riducono i livelli dei trigliceridi nel sangue e come tali sono dotati di un’azione antitrombotica. Inoltre, gli acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico presente soprattutto nell’olio di oliva) abbassano i livelli di colesterolo-LDL, senza intaccare quelli di colesterolo-HDL.
Bisogna inoltre tener presente che non tutti i carboidrati complessi fanno bene. Per esempio, i cereali raffinati (pane bianco, riso brillato) provocano aumenti più rapidi della glicemia rispetto a quelli integrali (hanno cioè un più alto indice glicemico). Inoltre, il processo di raffinazione depaupera il prezioso carico di fibre, vitamine e sali minerali contenuto nei cibi integrali.
Nella vecchia piramide alimentare non si fa inoltre distinzione tra le diverse fonti proteiche; oggi, sappiamo invece che è bene privilegiare il consumo di carni bianche e di pesce, perché più poveri di grassi insaturi, più digeribili e, per quanto riguarda le specialità ittiche, più ricche di acidi grassi omega-tre. Per contro, bisogna limitare il consumo di carni rosse, uova e latticini.
Infine la frutta secca dev’essere presente, seppure in quantità limitata, nell’alimentazione quotidiana. Questi alimenti sono infatti preziosi, perché ricchi di vitamina E e grassi “buoni”. Purtroppo la frutta secca è estremamente calorica e va pertanto consumata con una certa moderazione (10-20 g al giorno).
La Nuova Piramide per un’alimentazione equilibrata
Sulla base di queste critiche, è stata diffusa una nuova piramide alimentare, alla cui base si sottolinea l’estrema importanza di attività fisica giornaliera, corretta idratazione e controllo del peso corporeo.
Le linee guida della nuova piramide per una sana alimentazione, incoraggiano il consumo (moderato) di grassi salutari e quello di cereali integrali. Al contrario, viene disincentivato il consumo di carboidrati raffinati e di carne rossa. Questi consigli dietetici sono stati stilati sulla base di studi epidemiologici, i quali hanno accertato che alimentarsi in questo modo riduce il rischio di malattie cardiovascolari. L’esercizio fisico costante e il mantenimento del peso forma consentono invece di ridurre l’incidenza di molti tipi di tumore.

La DIETA MEDITERRANEA
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Accelerare il Metabolismo
Pensi di avere il metabolismo basso?
Non riesci a dimagrire e cerchi un modo semplice e veloce per aumentarlo?
Tutto ciò di cui hai bisogno è una pausa di cinque minuti per leggere con attenzione questo articolo.
Il metabolismo è l’insieme dei processi biochimici ed energetici che si svolgono all’interno del nostro organismo; tali reazioni hanno lo scopo di estrarre ed elaborare l’energia racchiusa negli alimenti, per poi destinarla al soddisfacimento delle richieste energetiche e strutturali delle cellule. Un fine meccanismo di regolazione provvede ad equilibrare tutte queste reazioni metaboliche, in base all’effettiva disponibilità di nutrienti e alle richieste cellulari.
L’esistenza degli organismi viventi dipende quindi dall’introduzione di una quantità di energia e di materia sufficiente per soddisfare le esigenze metaboliche, comunemente indicate come bisogni nutritivi. A loro volta, tali richieste sono in stretta relazione con il dispendio energetico quotidiano: tante più calorie vengono bruciate e tante più calorie devono essere introdotte. Arriviamo a questo punto a dare una definizione semplicistica ed alternativa del metabolismo:
- il metabolismo è la velocità con cui il nostro corpo brucia le calorie per soddisfare i suoi bisogni vitali
da tale definizione ricaviamo che:
- per accelerare il nostro metabolismo dobbiamo semplicemente aumentare i bisogni vitali del nostro corpo, incrementando il dispendio energetico
Il dispendio energetico quotidiano è influenzato principalmente da tre fattori: il metabolismo basale, la termogenesi indotta dalla dieta e l’attività fisica. Proprio su queste tre componenti devono concentrarsi gli sforzi mirati all’aumento del metabolismo.
Il metabolismo basale è il minimo dispendio energetico necessario a mantenere le funzioni vitali e lo stato di veglia. Come riportato in figura, in un individuo sano e sedentario il metabolismo basale rappresenta circa il 60-75% del dispendio energetico totale.
L’incremento della massa magra e dell’esercizio fisico rappresenta un forte stimolo per le attività metaboliche. Più muscoli abbiamo e più calorie consumiamo nel corso della giornata, indipendentemente dall’età, dalla funzionalità tiroidea e dal livello di attività fisica. Il muscolo, infatti, è un tessuto vivo, in continuo rinnovamento e con richieste metaboliche nettamente superiori rispetto al tessuto adiposo (quasi dieci volte). Se vuoi calcolare il tuo metabolismo basale o approfondire l’argomento puoi fare riferimento a questo articolo: Il metabolismo basale
Un miglior tono muscolare aiuta a bruciare maggiori calorie anche durante l’attività fisica. Mentre facciamo sport il nostro metabolismo aumenta notevolmente e permane elevato anche per diverse ore dal termine dell’allenamento (fino a 12 ore dopo un’attività particolarmente intensa). Per accelerare al massimo il metabolismo si consiglia di eseguire un’attività mista, caratterizzata cioè da un lavoro ad alta intensità (esercizi di tonificazione con i pesi, con le macchine o a corpo libero) seguito da un’attività aerobica come la corsa, il ciclismo o il nuoto di durata.
Gli esercizi di muscolazione aumentano indirettamente il metabolismo grazie all’aumentata secrezione di ormoni anabolici e al conseguente accumulo di massa muscolare
Le attività di resistenza accelerano notevolmente il metabolismo durante l’esercizio, mantenendolo elevato anche per 4-8 ore; hanno invece un effetto modesto sul metabolismo basale poiché tendono a lasciare invariate le masse muscolari.
L’associazione di queste tecniche di allenamento permette di aumentare notevolmente il metabolismo, costruendo muscoli ricchi di capillari e mitocondri.
Consigli per accelerare il tuo metabolismo:
- Fare almeno due o tre allenamenti alla settimana di durata non inferiore ai 40 minuti.
- Alternare attività aerobiche con esercizi di tonificazione, seduta dopo seduta o all’interno della stessa sessione di allenamento (in questo caso meglio iniziare con esercizi di potenziamento e terminare la seduta con lavoro aerobico non eccessivo)
- “Darci dentro” con i pesi e in generale con tutti gli esercizi di tonificazione. L’allenamento ad alta intensità è infatti un potentissimo stimolo per la secrezione di ormoni anabolici; difficilmente trasformerà il lettore in un/a culturista, ma contribuirà comunque ad accelerare notevolmente il suo metabolismo.
- Cambiare frequentemente il programma di allenamento, in modo da favorire gli adattamenti metabolici necessari per affrontare il nuovo stress.
- Quando fai attività aerobica cerca di mantenere un ritmo costante, senza fermarti o concederti pause troppo lunghe. Esercitati ad una frequenza cardiaca intorno al 70-75% della FCmax per almeno trenta minuti. Evita invece sessioni troppo lunghe, specie se non possiedi una condizione fisica adeguata.
- Se hai poco tempo da dedicare allo sport, adotta delle soluzioni intelligenti: parcheggia qualche centinaio di metri più lontano, fai le scale a piedi anziché prendere l’ascensore, usa la scopa anziché l’aspirapolvere. Sono trucchetti semplici, ma anche loro aiutano ad accelerare il metabolismo.
- Durante la giornata cerca di contrarre attivamente la muscolatura: appiattisci la pancia, stringi i pugni, muovi le gambe, contrai i quadricipiti. Queste contrazioni spontanee, a cui spesso non facciamo molto caso contribuiscono in maniera significativa ad accelerare il metabolismo, tanto che sono tipiche dei soggetti magri ed ipereattivi, mentre si osservano assai più di rado negli obesi.